Natale in Caritas: semi di speranza e misericordia..

Oggi pomeriggio abbiamo avuto un bel momento di scambio auguri di Natale e Buon Anno insieme alle “nostre” famiglie, le famiglie che stiamo sostenendo come Caritas parrocchiale in questo momento. Ivonne mi ha mandato ora le foto da Colturano. Una è bellissima, non perché sia tecnicamente ben fatta, ma perché i due protagonisti racchiudono il senso di questa giornata: festa, gioia, speranza, …vita. Potete solo immaginarla, mi spiace.

A Balbiano le cose sono andate altrettanto bene, panettone, pandoro, un bicchiere di vino per brindare, i racconti di L. e del suo viaggio, da solo, nelle Filippine per trovare i parenti: “e non li ho visti tutti, sono tantissimi. Tutti restavano stupiti quando dicevo di avere 12 anni, a loro sembravo più grande!” Il piccolo F., due anni,  che si è pappato un cioccolatino al liquore senza essere visto! o mamma… M. arrivato con la bici dai campi, insomma eravamo tutti lì a raccontarci della speranza che le cose possano andare per il verso giusto, finalmente, nel nuovo anno.

caritas_natale2015

Stamattina mentre sistemavo il tavolone che durante la settimana funge da “tutto fuorché da tavolo”, ho incrociato la scatola dei pastelli dei miei nipoti, i pastelli “così-così”, quelli che se li metti nel portamatite non si vedono perché sono corti e quindi stanno nella scatoletta tutti belli coricati in orizzontale. Ho pescato nella memoria qualcosa visto in internet e mentre temperavo associavo significati a cose semplicissime: il pastello (vorremmo dirvi tante cose); il rosso (ben augurante); e….i semi di un fiore (la speranza che germoglia sempre). Poteva essere un’idea per un ricordino da consegnare oggi… Insomma sono uscite queste 10 matite colorate che racchiudono semi di “bella di notte” che a me piace tantissimo (Mirabilis jalapa, non è un bel nome?). Cresce in qualsiasi terreno, è robusta, rispunta ad ogni primavera anche se in autunno la tagli tutta. Wikipedia dice che può diventare persino infestate. Bene! Per il significato che gli abbiamo attribuito DEVE diventare infestate! SEMI DI MISERICORDIA per infestare tutto e tutti! BUON NATALE, un SANTO NATALE a tutti. E grazie a quanti non hanno fatto mancare il loro sostegno, e, siamo sicuri, continueranno a farlo.

E’ il grazie delle “nostre” famiglie.

Daniela

Adesso state esagerando!

L’esordio del nostro sabato mattina al “PER TE MI SPENDO” (colletta alimentare a favore della Caritas della diocesi di Lodi che si è tenuta sabato 1 marzo), non è dei più felici. Alle 8 siamo davanti alla UNES di Mediglia, piove e fa freddo nonostante piumini e cappelli. Montiamo il gazebo, prepariamo gli scatoloni, mettiamo le magliette (sopra al piumino e così sembriamo gli omini Michelin!), ci dividiamo i compiti e siamo pronti. Ci sono già persone che aspettano l’apertura e cominciamo la giornata con quello che sarà il nostro leitmotiv: “Signora possiamo chiederle se vuole contribuire alla nostra colletta alimentare…”  ecc. ecc.  spiegando di cosa si tratta. Due “no” secchi ci smontano un po’ ma siamo qua per una giusta causa e non demordiamo. I “no” non sono mancati mai nell’arco della giornata ma ormai eravamo vaccinati e imperterriti abbiamo continuato nella nostra proposta di adesione all’iniziativa. Molte persone ci hanno chiaramente detto che non potevano proprio aiutarci perché anche loro in difficoltà, altri ritiravano il sacchetto e dicevano: “vediamo se ce la faccio a comprare qualcosa” e alcuni non ce l’hanno proprio fatta restituendoci il sacchetto vuoto all’uscita; la crisi è palpabile, senza dubbio. Le tante borse depositate nel nostro carrello sono state però il segno tangibile della generosità che mai viene meno. Una sola persona si è mostrata molto scocciata della nostra presenza e ci ha indirizzato queste parole: “Adesso state esagerando con queste raccolte”. Siamo rimasti molto colpiti da questa frase ed  è per questo che l’abbiamo scelta come titolo della nostra pagina. Stiamo esagerando, ci siamo chiesti? No, è stata la risposta, quindi, via così: sacchetto, foglietto, sorriso e pensiamo alle nostre famiglie, a quelle che sosteniamo, famiglie di migranti ma anche famiglie italiane, di giovani genitori ma anche di persone anziane. Gli aiuti ai migranti vengono visti come aiuti che si tolgono alle famiglie italiane, senza riflettere che chi si trova nel bisogno dovrebbe essere considerato per quel suo stato di difficoltà, non per la sua cittadinanza.  Siamo persone, punto.  Marocchine, egiziane, turche, filippine, albanesi, italiane, equadoregne, moldave, metteteci tutte le nazionalità…siamo PERSONE, punto. La nostra giornata scorre sulle note del nostro leitmotiv; ogni tanto ci scambiamo di posto perchè chi sta all’uscita del supermercato può beneficiare delle folate di aria calda quando si aprono le porte scorrevoli. Ed è proprio durante uno di questi scambi che mi succede una cosa bellissima. Esce una signora e…ci riconosciamo. Ci viene spontaneo abbracciarci e baciarci, lei sorride e gli occhi si inumidiscono; ci stringiamo le mani, le chiedo se sta lavorando, mi dice di si. Un altro abbraccio ed è già ora di ritirare un altro sacchetto. Ci siamo conosciute proprio qui in Caritas a Balbiano. Ora le vicende della vita l’hanno portata in un altro paese ma quell’abbraccio mi ha fatto bene, proprio come se avessi preso un ricostituente. Arriva l’ora di chiusura e il buon Ernesto porta il secondo carico al magazzino di raccolta dove una banda scatenata di ragazzi scarica, pesa, smista, perché sia tutto pronto per la ridistribuzione alle parrocchie in base al fabbisogno segnalato. Siamo stanchissimi ma contenti. Un grazie davvero a tutte le persone che hanno condiviso con noi questa esperienza: Matteo (l’unico nostro ragazzo, grazie Teo!), Anna, Marina, Pino, Rino, Tino; il gruppo di Dresano (Gianni, Alessandro, Paolo, Emanuela;  i ragazzi Sophie, Niccolò e Luca che sono stati con noi nel pomeriggio). Grazie anche all’amministrazione Comunale che ci ha concesso l’uso del gazebo senza il quale, come ha detto don Andrea, avremmo fatto il muschio. Grazie a Loredana che ci ha rifocillato di bevande calde, grazie al direttore del supermercato, MA SOPRATTUTTO GRAZIE A CHI HA DONATO.

Il Gruppo Caritas (Ernesto, Patrizia, Romana, Franca, Marinella, Jone, Ivonne, Daniela).

Famiglie solidali 2014

Dunque,  don Andrea si è dimenticato che stamattina mi aveva chiesto di fare un intervento sull’iniziativa delle Famiglie Solidali (spero che a Colturano  Ivonne ci sia riuscita). Niente paura, si rimedia atutto. Ecco qui sotto quel che avrei dovuto dire e che ho ripetuto oggi pomeriggio prima dello spettacolo dedicato alle famiglie.

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QUI trovate il modulo per aderire alle Famiglie Solidali

Giornata del rifugiato 2011

Alleghiamo il testo della mail ricevuta dall’Osservatorio Caritas di Lodi.

News rifugiati del Lodigiano: in questi giorni, grazie anche al contributo di Luca e poi di Christopher, mediatore nigeriano, abbiamo preso contatto con i ragazzi ospiti a Lodivecchio Tavazzano, Sordio, Caviaga per sondare la situazione ed invitarli all’incontro di domenica (vedi allegato), a cui siete tutti invitati !!!

Il punto della situazione: Continue reading

Come uomo sulla terra

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Riceviamo dalla Caritas Lodigiana l’invito a promuovere la visione del film documantario:

 “COME UN UOMO SULLA TERRA”

 LODI , martedi 27 ottobre 2009 – ore 20.30     –   AL CINEMA MODERNO

ENTRATA CON OFFERTA LIBERA

 
 

 

 

 

Alla presenza del regista, Andrea Segre (ogni contributo raccolto nella serata sarà devoluto all’associazione Asinitas onlus, co-produttrice del film) Verrà presentato martedì 27 ottobre alle ore 20.30 presso il cinema Moderno di Lodi, “Come un uomo sulla terra” il film documentario di Riccardo Biadene, Andrea Segre e Dagmawi Yimer. Nel racconto basato su storie reali, un viaggio di dolore e dignità, attraverso il quale Dagmawi Yimer (Dag) riesce a dare voce alla memoria quasi impossibile di sofferenze umane, rispetto alle quali l’Italia e l’Europa hanno responsabilità che non possono rimanere ancora a lungo nascoste. Il film narra cosa si nasconde dietro gli accordi tra Italia e Libia, dando voce al coraggio dei migranti africani.