Seconda settimana d’Avvento-Preghiera in famiglia

Teniamo accese le lampade della fede per andare incontro al Signore che viene!

Nel nome del Padre..

 Dal Vangelo secondo Luca (3, 7-17)avvento2013

Alle folle che andavano a farsi battezzare da lui, Giovanni diceva: «Razza di vipere, chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque frutti degni della conversione e non cominciate a dire fra voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Anzi, già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco». In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: «Maestro, che dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi che dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

 “Che cosa dobbiamo fare?” è la domanda che anche noi ci poniamo in questo tempo di attesa e di preparazione. La risposta non richiede atti eroici e nè ci viene chiesto di rinunciare al necessario. Bastano piccoli gesti di generosità, basta accontentarsi del giusto, senza pretendere più del dovuto. La condizione essenziale per preparare la via del Signore è l’onestà, la rettitudine, la fedeltà nei rapporti umani, la bontà che rende sensibili al bisogno dell’altro e pronti alla condivisione.

preghiera semplice

O Signore, fà di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fà che io porti amore;
dove è offesa ch’io porti il perdono;
dove è discordia, ch’io porti unione;
dove è dubbio, ch’io porti la fede;
dove è errore, ch’io porti la verità;
dove è disperazione, ch’io porti la speranza;
dove è tristezza, ch’io porti la gioia;
dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.
O Maestro, fà che io non cerchi tanto:
ad essere consolato, quanto a consolare;
ad essere compreso, quanto a comprendere;
ad essere amato, quanto ad amare.

S. Francesco d’Assisi

Compio un gesto.. oggi rinuncio ad una cosa che mi piace!!!

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